Jula de Palma
 
 

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23 - Settembre 1956
Jula de Palma

Se uno di noi decidesse un bel giorno di conseguire qualcosa di eccezionale, di giungere nella vita ad una posizione di primo piano, dovrebbe rimboccarsi le maniche e mettersi a sgobbare.
I Mattatori della Canzone 1959

Trasferitasi a Passerebbero i mesi e gli anni e dopo qualche anno, forse, forse, avrebbe ottenuto ottenuto qualcosa di buono: e forse no.
Per Jula de Palm, cantante celebre e attrice non ancora celebre ma già promettente, non è stato così.

Non che il successo non se lo meriti, per carità: ma il fatto è che Jula appartiene a quella invidiabile categorià di persone alle quali, per un fattore inesplicabile, sembra che lutto sia dovuto, sicché, quando esse hanno raggiunto la fama, la ricchezza o che so io, nessuno si meraviglia: tutti sapevano già che sarebbe andata così.

E in effetti nella semplice vita di Jula de Palma i fatti che determinarono il suo suceesso si produssero per un caso fortuito, per un colpo di fortuna, che però non fecero meravigliare nessuno: e meno di tutti la diretta interessata.
La giovinezza della cantante, che ora ha 24 anni, fu piuttosto movimentata.

Nata a Milano, aveva solo cinque anni quando suo padre fu richiamato e mandato in Africa Orientale.
Tutta la famiglia si trasferì in seguito ad Addis-Abeba, dove la piccola Jula ebbe le prime soddisfazioni artistiche: cose da poco, che facevano sognare quella fanciulla dai capelli castani e dai grandi occhi scuri.

Quando Jula tornò a Milano e comincio a frequentare il liceo classico non si parlò più dei sogni: tanto che la ragazza si mise a studiare ben quattro Iingue contemporaneamente: inglese, francese, tedesco e spagnolo.

Un giorno Jula uscì di casa con sua madre per comprare un disco e volle a tutti i costi raggiungere un negozio che aveva notato all’altro capo della città. Direttore era un giovane e già celebre cantante: Teddy Reno.

Ed ecco che il Caso mette in moto la sua macchina: Jula compra il disco, racconta a Teddy di alcune canzoncine che cantava ad Addis Abeba in serate familiari, Teddy la invita a fargli sentire la sua voce, e, appena ascoltata la prima canzone, la prega di tornare la sera stessa per farsi sentire anche dal maestro Luttazzi.

Quella sera, dopo quattro ore di vocalizzi, di motivi francesi, inglesi, tedeschi e spagnoli, il maestro Luttazzi, sfinito, consacrava con un ultimo svolazzo sulla tastiera del pianoforte il nascere di una nuova stella, Jula sorrideva, per niente emozionata.

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